22/12/10

Che Natale sia!

I biscottini allo zenzero























I libri da Amazon
 




















Ho mantenuto la promessa :-)
Buon natale a tutti voi "fangini"!!
Ps. Si accettano richieste per i biscottini o per la ricetta originale, commentate qui sotto e ritirate direttamente a Casa Bat!!! A Natale siamo tutti più buoni no?!?

Bat

10/12/10

Want a Christmas Idea?

Quest'anno anche Babbo spedisce i regali dal web



















Eccoci qui al 10 dicembre, sicuramente la smania/frenesia dei regali di Natale è già iniziata per molti. Bene, con questo post voglio dirvi: Frenateee!
Ci sono 2 cose che quest'anno potranno salvarvi dallo stress delle boutique e dei negozi: regali dolci, ovvero biscottini e torte gustose e le foto originali d'autore (da 50 a 6.000 euro) di Photo Verdeau . Se non volete pasticciare in cucina e non amate la fotografia, affidatevi ad Amazon.it per un bel libro (finalmente è arrivato in Italia). Altrimenti non vi resterà che tracannare camomilla e buttarvi nella mischia.

Bat

05/12/10

Un pensiero da NYC













































"For you Pentaxbat from metropolitan museum"
Michele ormai è partito da una settimana. Con sè si è portato la valigia dei sogni, pepite dei boschi e caramelle delle nostre terre. Condivido con voi le foto che mi ha inviato dal MET di NYC.

“La fotografia è la mia passione. La ricerca della verità la mia ossessione”. Alfred Stieglitz-Fotografo e gallerista statunitense (1864-1946)

Bat

29/11/10

Milano al metro quadro














Sono gli ultimi giorni per godersi la personale dell'amico e fotografo Federico Comelli Ferrari, milanese di adozione, che, con i suoi scatti, cattura la metropoli di Milano ed i suoi monumenti, imprimendo ciascuna immagine in pannelli di matacrilato di 1 mq. Una mostra multiprospettica, compressa nell'istante dello scatto eppure così dinamica e policroma in maniera sorprendente.

Palazzo Pirelli, l'ago e il filo di Piazza Cadorna, il Castello Sforzesco ma anche il ponte presso la stazione di Porta Genova, per fare alcuni esempi, sono protagonisti della mostra "Milano al Metro Quadro".

Lo sguardo di Federico coglie una metropoli non più "grigia" ma meravigliosa nei suoi mille aspetti e sfaccettature: i simboli del capoluogo lombardo, si colorano e si confondono in un richiamo al cubismo nella decostruzione prospettica e alla Pop art nel rendere le opere colorate e fruibili a tutti.

L'artista ripropone i gioielli della Milano contemporanea esaminandoli centimetro per centimetro, spolverandoli della percezione comune riscoprendo, così, un linguaggio visivo capace di rilanciare la loro funzione simbolica". Commentano i curatori Giacomo Momo Gallina e Federico Melegaro.

Mostra 24 novembre | 05 dicembre, ore 15.00-20.00. Presso lo Spazio Stendhal - Via Stendhal 36, 20144 Milano. Ingresso libero.

17/11/10

Pippo e il Portonaccio

Foto d'epoca del tetto divenuto ora di CasaBat visto dalla casa di fronte.

 Stasera due generazioni si sono "incontrate". "Incontrare" dal lat. in-contra, dirimpetto. "Imbattersi camminando" o anche "succedere". Entrambe vanno bene infatti per raccontare quello che ci è successo stasera:

I protagonisti: due studenti del Dams che stanno girando un documentario su Via S.Caterina ed io.

L'azione: Ci siamo "imbattuti" grazie ai consigli dell'oste di via Saragozza e del suo amico Ivo, in un personaggio storico di via S.Caterina: il sig.Pippo, un arzillo novantenne.
I sig.Pippo ci ha raccontato gli aneddoti su questa via avvolta da una strana atmosfera al contempo popolare e misteriosa. 
Vi voglio leggere (fate finta che lo faccia ad alta voce) quello che ho trovato su un blog anonimo che qualcuno ha scritto su codesti luoghi:

"In quella strada si imparava tanto: codici che rimangono nella mente come quello, importante della solidarietà tra povera gente.
Non parliamo di un secolo fà, bensì della metà degli anni '70.
Allora Santa Caterina non rivaleggiava più con Via Mirasole o il Pratello per chi fosse la strada più malfamata. Tanta gente era, giustamente, andata a vivere nelle case popolari fuori dalle mura con riscaldamenti e sciaquoni. (...)
Dalla porta della casa di mia nonna, se si guardava in alto, c’era una giungla di piante e rampicanti. In basso due rampe di scale ripidissime su cui si aprivano finestre le cui grate non proteggevano dai suoni e dai rumori. La vita delle scale entrava così, prepotente, nelle stanze…
Qui il cortile interno era lungo, stretto e, a tratti scivoloso di muschio. Due lati di case basse e le cantine comuni e sul terzo un muraglione a cui era appoggiato il vecchio pozzo coperto da una pesante lamiera e, a quanto si diceva, ancora perfettamente funzionale. Forse, nonostante l’alto muro, la disposizione del cortile permetteva comunque al sole di entrare.
Lavatoi, passaggi, ballatoi tutti necessariamente in comune, 'che il concetto di riservatezza non è patrimonio della miseria…Tra tutti i cortili il Portonaccio era il più vasto e malfamato. Lì dentro si aprivano alcune botteghe e la sera del giorno dedicato a Santa Caterina si accendeva un grande falò che era il culmine di una festa fatta di tavolacci in mezzo alla strada, pignatte portate giù per le scale e ubriacature pubbliche solennemente celebrate…Dall’interno del Portonaccio il suono del martello sull’incudine del fabbro si mischiava alle grida, ai richiami, alle imprecazioni che riempivano il cortile...Androni bui ed oscuri quasi come tanti viatici verso la luce dei cortili…In case piccole e spesso con il cesso in comune su un pianerottolo, la vita era fuori. Sotto i portici e nei cortili. Una strada che era un paese e, come tutti i paesi, ognuno conosceva tutti e tutto di tutti.
In Santa Caterina i panni sporchi non potevano essere stesi in casa perché era la strada la casa…Sotto quel portico la mia infanzia vede ancora gradini che scendono verso botteghe da carbonaio, fruttivendoli, e altri nomi antichi, bui e odorosi inframezzati da portoni sempre aperti. Bucchette della posta forzate o con nomi sgrammaticati, attaccati con nastro adesivo. Bidoni dell’immondizia cilindrici e metallici.
Odori di soffritto e chissà che altro...Come tutte le strade dentro porta, anche S. Caterina (conosciuta più come il Borghetto) era, all’inizio del secolo trascorso, l’archetipo della periferia e del ghetto popolato da ladri, puttane e pochi di buono e con fama uguale e superiore ad altre strade immediatamente dentro le mura come il Pratello, Solferino e Mirasole.
Vie buie e povere con codici personali nati nella strada.
Negli anni ’60 c’erano rimaste solo la dignità e la speranza ma, anche queste, una dozzina d’anni dopo vennero sfrattate per risanare e speculare sul mattone. ..
Ad un paio di centinaia di metri da dove paganesimo e cristianità si congiungono nel portico più lungo d’Europa, c’è una chiesa che interrompe, per un attimo, la lunga linea del portico addolcita dai giardini dopo il Cassero. La Chiesa, dedicata a Santa Caterina mostra lo scorcio di una strada stretta, a differenza delle altre successive, non nobilitate da un porticato. Muri,da una parte e dall’altra, come una ferita. Chi si addentra in questo capillare urbanistico, si troverà allo scoperto per qualche decina di metri. Poi, sulla sua sinistra, un lungo portico che, nella mia memoria sarà sempre e comunque irregolare, sconnesso, a volte talmente basso da permettere che i miei balzi infantili toccassero le travi in legno malamente ricoperte di intonaco. (...)".

Le prossime sere tornerò a camminare sotto il portico della via, Pippo di Solito è sempre lì, che chiacchera all'osteria S.Caterina e se passate chiedetegli di farvi vedere la foto che c'è appesa al muro. Vi dirà i nomi di tutte "le sdore" in posa sotto al portico, sorridendo ai ricordi di un tempo.

Bat

14/11/10

Super8 Film Festival


Sabato era difficile capire dove effettivamente mi trovassi. Il cine-teatro S.Andrea di Milano, aveva per l'occasione una veste insolita e molto underground. Diversi signori col basco sorridevano dietro ai loro banchetti e mostravano la merce esposta: bobine, cineprese di piccole e grandi dimensioni, dischi della musica più svariata e piccoli cimeli cinematografici di tempi lontani ma mai dimenticati.
Era il 1965, quando la Kodak  introdusse sul mercato il super8 per abbattere le difficoltà d'uso. "L'8 mm (detto anche "Doppio 8", perché la pellicola era in realtà una 16 mm e veniva tagliata longitudinalmente dopo lo sviluppo) utilizzato sino a quel momento forniva risultati egregi, ma non era di facile impiego. Il caricamento del film era manuale e doveva avvenire all'ombra o, ancora meglio, al buio. Richiedeva, inoltre (proprio perché la pellicola era in realtà a 16 mm), un doppio caricamento della cinepresa. Per questa ragione la Kodak iniziò a pensare di introdurre un nuovo formato di più facile utilizzo. I dirigenti della casa di Rochester individuarono due linee guida: il nuovo formato doveva essere contenuto in caricatori (oggi sarebbero definiti "cartucce") e doveva impiegare in modo più razionale lo spazio disponibile sulla fettuccia di pellicola (sempre larga 8 mm. Rispetto all'8 mm le perforazioni erano più piccole, così da far guadagnare spazio al fotogramma (circa il 50% più grande: 5,36 mm x 4,01 mm contro 4,37 mm x 3,28 mm del formato precedente. Nacque così il Super 8 mm (aprile 1965) (Wiki)
Il prossimo anno non mi farò trovare impreparata e chissà, magari avrò anche io un piccolo filmato da mandare al concorso o magari si organizzerà qualcosa del genere anche a Bologna, vero Denis?




















Bat

04/11/10

W.Burroughs, il cattivo della Beat Generation



"Beat è il viaggio dantesco, il beat è Cristo, il beat è Ivan, il beat è qualunque uomo, qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato"
Gregory Corso

Autodefinendosi "drogato omosessuale pecora nera di buona famiglia", probabilmente il caro William quel sentiero l'aveva rotto in più e più modi. Amante dei serpenti, delle armi da fuoco (uccise la moglie per sbaglio con uno dei suoi giocattolini), dei gatti e ovviamente delle droghe di cui fu schiavo tutta la vita, il grande Burroughs è stato un grande incompreso del suo tempo, un'anima solitaria che non ebbe mai un vero e proprio rapporto amoroso duraturo, che anzi fuggì dall'amore tutta la vita e la terminò però con queste parole: "Love? What is it? Most natural painkiller what there is".
Tutto questo e molto altro ancora, fa parte di un documentario che uscirà in America il 17 novembre 2010, quindi se mancavate alla proiezione in anteprima avvenuta in occasione dell'evento Gender Bender di quest'anno, armatevi di pazienza e sperate che esca prima o poi tradotto in italiano. Il film vale davvero la pena di essere visto, stupefacente anche il regista, il giovane Yony Lyser, classe 85, che ha raccontato di aver prodotto questo documentario, dove compaiono moltissimi volti noti (Iggy Pop, David Cronenberg, Gus Van Sant ecc.), in seguito alla sua esclusione dalla scuola di cinema. Una sfida dunque la sua, destinata sicuramente ad avere successo e supportata anche dalle bellissime musiche di Patti Smith e dei Sonic Youth che coronano la sua opera magistrale.

Bat

20/10/10

Polpettine di tonno















Ingredienti:

2 scatolette di tonno all'olio di oliva
1 uovo
1 manciata di pangrattato
1 manciata di Parmigiano Reggiano
1 manciata di farina
Prezzemolo tritato q.b
Pepe, sale e peperoncino q.b

Preparazione:

Mescolare tutti gli ingredienti in una ciotola e formare delle palline del diametro preferito.
Riporre in forno caldo per 30 min a 160°.
Divorare avidamente tutta la pirofila nel giro di una serata o "incartarle a mò di caramelle e tenerle in borsetta" ( cit. Elena ).

Bat

12/10/10

Le Photomaton e la Photocabine


 Oggi vi presento Miss Photomaton, vale a dire la moglie del Sig.Photomaton, da nubile conosciuta come Miss La Photocabine!
Per essere italiani ed intenderci...la macchinetta delle fototessere, ma molto più ganza perchè è gratis e sul web. D'altronde noi donne le cose le facciamo bene, con tutto il rispetto per il Sig.Photomaton che rimane un gran signore.

http://www.laphotocabine.com/

Enjoy!

Bat

06/10/10

Mike the dis-farmer o l'anti-fattore




Mike Disfarmer, completamente sconosciuto in vita, oggi è venerato come grande maestro. Il suo vero nome era Michael Meyers. Nato nel 1884 da genitori tedeschi emigrati negli Stati Uniti e cresciuto in una comunità agricola, Meyers decise di cambiare il proprio nome in Mike Disfarmer proprio per dissociarsi dalla famiglia e dalla comunità di contadini in cui era costretto a vivere (Meyer in tedesco significa fattore, ossia farmer, da cui Disfarmer, l'anti-fattore).
Dopo la morte di Mike nel 1959,  Joe Albright, ingegnere in pensione, comprò il suo studio e trovò delle fotografie straordinarie insieme a 3000 negativi e migliaia di dollari in contanti. Le fotografie ritraggono gli abitanti della cittadina di Heber Springs nello Stato dell'Arkansas. Si tratta di straordinari scatti fatti tra gli anni '30 e '40 del Novecento. Oggi fanno parte della collezione fotografica del Museum of Modern Art e del Metropolitan di New York.
Frisell, chitarrista americano onirico, dopo essersi a lungo documentato in Arkansas, nel 2009 ha riunito un quartetto con Greg Leisz alla steel guitar, Jenny Scheinmen al violino e Victor Krauss al contrabbasso, per omaggiare il grande anti-fattore con una fusione di country, bluegrass e blues acustico.

Grazie a Vittorio per questo meraviglioso cd.

Bat

16/09/10

Orgogliosa della mia 46

Sophia Loren nel suo abbondante splendore

Fashion Week 2010 Milan
Anche quest'anno a settembre la bella e pettinata Milano sfoggerà modelli di inaudita magrezza all'evento modaiolo della stagione.
Fregandosene spocchiosamente dell'appello della Camera della Moda, che recentemente ha invitato i designer a usare modelle più vicine alla realtà delle donne, Milano anche quest'anno innalzerà il suo inno al conato sul wc, la sua ode allo stomaco vuoto.
La città della Madunina ha tagliato fuori infatti tutti i marchi che vestono "più comodo" (oserei dire) come Elena Mirò ad esempio, per applaudire coloro che a forza di rinunce, pasti saltati, palestra e sudore riescono ancora ad infilare la 38 pur non essendo bambine.
Dal 22 al 28 settembre, giorni delll'evento, avrò cura di rimpilzarmi più del solito, perchè mi piace mangiare, perchè la vita è bella e merita di esser vissuta godendo, anche se noi tutte poi ci lamentiamo del rotolino qui e della pancetta là.
Oggi il mio post è dedicato alle magre e alle grasse, perchè nella realtà esistono entrambi questi modelli di donna che, in modi diversi, sanno essere tutti e due belli e sensuali se vissuti con la dignità che manca su queste passerelle.

Bat

09/09/10

Arles Reconcontres

Si conclude il 19 settembre il ciclo di mostre ad Arles dedicate alla fotografia.
Tantissimi luoghi ed eventi in giro per la città dove gustare chicche su carta stampata! Quest'anno ho avuto la fortuna di essere proprio in Provenza e non ho saputo resistere alle due mostre che mi sembravano imperdibili:

La prima, parte del ciclo Promenade Argentique dal titolo "Polaroid en Péril!". Un percorso di mezzo secolo sulle orme dei grandi che usarono questa fantastica macchina fotografica che rischia di sparire per colpa del digitale. Per chi sa il francese: Polaoid en Péril!

La seconda (che ho amato), faceva parte del ciclo Promenade Rock e già il luogo presagiva cose belle. La mostra era infatti ospitata dentro ad una grande fabbrica dismessa. Poche le persone sparpagliate nell'immenso tragitto per arrivarci, atmosfera surreale, grosse bobine di cavi simil cotone colorato. Appena entrata mi sono alienata in una saletta minuscola sulle note di "I'm a clichè", canzone degli X-Ray Spex, una band punk rock degli anni settanta. Poi in questo mood particolare sono entrata nella sala espositiva: Andy Warhol con il seguito della factory: Nico, The Velvet Underground, Edie Sedgwick; Patti Smith fotografata da Mapplethorpe, The Clash, I Sex Pistols...Insomma l'immaginario iconografico dell'estetica punk-rock. Un'emozione vera.
Per saperne di più, sempre se conoscete il francese I'm a cliché


Bat









05/09/10

Gli hobby domenicali

Ecco il mio tavolino della cucina, dipinto oggi mentre fuori si scatenava il finimondo...
Stile shabby un pò rivisitato in chiave elementary school ;-) come il mobile a fianco!
Buona serata
Bat

27/08/10

Solo ragazzi



E' da parecchio tempo che penso a cosa scriverò in questo post. La lettura di "Just Kids" di Patti Smith è stata a dir poco toccante. Non mi sono mai interessata particolarmente alle vite dei cantanti apprezzando la maggior parte delle volte solo i loro successi conclamati. Grosso errore.
Questo libro ha cambiato il mio modo di guardare al rock e alla fotografia di un Robert Mapplethorpe che ho scoperto essere un'anima sola con Patti.
Ricordo ancora nel 2007 la prima volta che vidi una personale dell'artista. Ero al Guggenheim di New York, 1071 5th Avenue, ho ancora qualche foto da parte. Ricordo i gigli (come dimenticarli) e i corpi spudoratamente nudi dei ragazzi immortalati. Ora che so cosa racchiudeva quella città per l'artista e la sua prima musa, sono dispiaciuta di non aver conosciuto i dettagli intimi che possiedo ora. Sarei andata al Chelsea Hotel a vedere se ne restava un relitto, un hotel di lusso o una catena di abbigliamento. Avrei provato a cercare il panino con le alici che amava tanto la cantante o cantato a squarciagola "Horses" a Central Park indossando un amuleto indiano, foulard e sandali beatnik.

18/08/10

Le cene a Casabat





Un menu intero al tartufo nero portato direttamente dall'Abruzzo da Anto :-)
Per finire la serata abbiamo infornato anche deliziosi panini ai semi di sesamo, semi di girasole e olive...
Con un bel rosé francese ghiacciato, la fin du monde!
Gnammi
Bat

19/07/10

Effetto Post-it con le Polaroid



Buon lunedi a tutti (sob),
vi ho già detto della mia personale passione per le Polaroid? Si, ora ricordo...vi ho parlato della mia pseudo collezione di queste macchinette
Bene, se già avete anche voi come me da parte un sacco di foto o avete in programma di farne, vi do un consiglio molto carino e creativo per utilizzarle in modo divertente.
1) Per prima cosa recuperate gli scatti fatti o fatene di nuovi
2) Procuratevi forbici, un pennarello per lavagna e nastro con calamita
3) Scriveteci sopra sbizzarrendovi e Attach!
E' carino anche dedicare ad ogni giorno della settimana una foto, così da potersi segnare anche gli appuntamenti.

Bat

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09/07/10

Estasi e Memorie: Eikoh Hosoe

Sono ormai una fedele frequentratrice della Galleria Carla Sozzani in Corso Como 10 a Milano. Non mi sento "arrivata" nella metropoli senza una tappa "al cortile delle meraviglie". Una volta ho anche osato ordinare un the al barettino immerso tra i gelsomini...Credo di aver speso circa 18 euro. Per non parlare del negozio chiccosissimo che vende oggetti di moda e design: dalla scarpa di Laboutin alla piastrella di Fornasetti (che avrei voluto tanto mettermi in cucina). Comunque bando alle ciance, la mostra fa storcere il naso ai più ma io ho apprezzato...Quindi se volete bagnarvi i piedini alla fontana di Corso Como, magari dopo aver mangiato una torta alle fragole da Princi, fermatevi una mezz'ora nella galleria della Carla, non ve ne pentirete.

Estasi e Memorie: Eikoh Hosoe



Per questa mostra, Hosoe, innovativo ed attento all’evoluzione tecnica della fotografia, in sintonia con l’avanguardia contemporanea, ha stampato le immagini di alcune sue serie celeberrime (Ordeal by Roses, Kamaitachi, Kimono, Ukiyo-e Projections, The Butterfly Dream) con un processo del tutto unico: stampe digitali su carta washi, carta prodotta a mano secondo la tradizione.
L’idea di tale rivoluzionaria forma rappresentativa è nata ad Eikoh Hosoe dagli ‘scroll’ che illustravano il Racconto di Genji, il primo romanzo mai scritto nella storia dell’umanità che risale al 1001-05, gli ‘scroll’ furono creati circa due secoli più tardi.

Le serie si snodano lungo le pareti dello spazio espositivo: lunghissimi nastri di immagini (scrolls) senza soluzione di continuità che coniugano antica cultura del Giappone, arte e rivoluzionaria tecnologia.

Chi conosce Antony and The Johnsons riconoscerà Kazuo Ohno, danzatore butoh, soggetto di diversi scatti di Hosoe. La sua espressività é commovente e inquietante.





Dopo il suo novantesimo compleanno, Kazuo Ohno continuò ad essere un ballerino di danze Butoh. Nel'99 ebbe problemi di salute e alla vista e iniziò a perdere le forze. Quando non riuscì più a camminare continuò a danzare con l'aiuto di altri. Quando non riuscì più a star in piedi nemmeno con l'aiuto di altri, iniziò a danzare da seduto. Quando le gambe non si mossero più, danzò con le mani e quando non mosse più nemmeno quelle sprofondò sulle ginocchia davanti alla sua audience che si emozionò guardandogli la schiena.

dal 18 giugno al 1 agosto 2010

Galleria Carla Sozzani
corso Como 10 – 20154 Milano, Italia
tel. +39 02.653531 fax +39 02.29004080
press@galleriacarlasozzani.org
www.galleriacarlasozzani.org

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17/06/10

Fotografia o illustrazione?

Conoscete già "l'effetto Dave Hill"?
Bene, questo giovane fotografo si é guadagnato su internet una certa notorietà grazie a una post produzione davvero strabiliante (o sono i fari speciali e le creme sulla pelle?). Le sue foto ci conducono in un mondo popolato di personaggi curiosamente fumettati e anche un pò farwestiani e bollywoodiani. Sono in tanti coloro che si sono cimentati con photoshop nell'emulazione di questo effetto, ma il caro Dave continua a tenere il segreto ben nascosto e soprattutto continua a piacere anche a chi, come me, normalmente storce il naso davanti a fotografie così palesemente ritoccate.









Bat

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01/06/10

Fatevi le foto Vintage!

Buongiorno a tutti,
oggi si che é sul serio un "buon giorno"...domani tutti in vacanza!
Prima di lasciarvi al vostro infraditino o alla scampagnata fuori porta voglio spender due parole per un'applicazione dell'i-phone davvero bellissima! Date un'occhiata a questo sito: http://hipstamaticapp.com/.
La Hipstamatic dona un effetto vintage alle fotografie, simulando le mitiche e amatissime LOMO. Dal punto di vista grafico è molto bella e semplice da usare e anche la qualità degli effetti è ottima.
Il costo iniziale è di 1,59€ ed offre 3 lenti 3 pellicole e 2 flash. Successivamente è possibile acquistare, a 0,79€ cadauno, altri pacchetti di lenti, pellicole e flash per ampliare la gamma degli effetti ottenibili.
Mmmm sto iniziando davvero a pensare di comprarmi l'i-phone!

Buon ponte a tutti

Hipstamatic User Interface Demo from Synthetic on Vimeo.



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25/05/10

Las cosas se pueden ver de una forma màs bonita-Digital Harinezumi2

Vittorio, collega ed amico, mi ha fatto conoscere la digital harinezumi 2. Mi sono sorpresa un sacco e ho subito capito che grazie a questo oggettino, che sta nel palmo di una mano, riuscirò a recuperare la mia passione per i video. Questa non é l'unica cosa bella dell'harinezumi però. Oltre ad essere maneggevolissima e costare poco (150 euro online), il sensore che cattura l’immagine è stato appositamente modificato per emulare il più possibile la grana del mitico Super 8.
Non posso che essere felicissima per i videini e le foto che la harinezumi mi permetterà di realizzare...Appena la comprerò certo e nel frattempo la ruberò al mio amico Vittorio :-P









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Bat

17/05/10

Le foto che non ho fatto

Sono una persona smemorata ormai l'ho imparato...Non cosi tanto smemorata da dimenticarmi i compleanni dei genitori e gli appuntamenti dall'estetista (sarà capitato 2 volte su!) ma totalmente smemorata quando esco di casa, presa dal fermento di recarmi da qualche parte. Così anche questo week end ho dimenticato la macchina fotografica a casa o ho perso almeno 3 occasioni per fare degli ottimi scatti!
Il primo scatto era la foto di due donne arabe che parlavano ad un caffè del centro, il secondo scatto era di una mamma che sistemava l'ombrellino della carrozzina del proprio bambino davanti alla chiesa di via Castiglione e la terza era un'anziana coppia che si teneva per mano sulla strada del ritorno della processione in via Nosadella.
Ripenso al post precedente, dove parlavo del "decisive moment"...E tutto questo "non espresso" se ne andrà insieme alla mia memoria labile.

Bat

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10/05/10

Life is once...forever



Poche parole questo lunedi...lascio questo compito ad un grande maestro della fotografia.

Bat

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29/04/10

Giocare con le luci della notte


Rosa di luce 1

Rosa di luce 2

Rosa di luce 3

Untitled

Ieri sera, in Piazza S.Francesco, il corso di fotografia mi ha regalato sorprese inaspettate: una lezione da sola con Andrea e la possibilità di giocare con la mia reflex in prestito. Una birra al De Marchi con i rumori sotto di balli taranti ha dato al tutto un non so che di poetico.
Questo é il risultato!

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